Realizzare un buon ritratto significa riuscire nell’obiettivo di catturare al meglio la personalità del soggetto che si trova davanti al nostro obiettivo, catturandone l’emozione del momento, le particolarità, ricordandosi al tempo stesso di metterne in luce pregi e minimizzarne i difetti. Il fotografo che si trova a dover scattare primi piani degli sposi prima della cerimonia, durante un momento rituale e spesso coinvolgente come la vestizione, deve essere in grado di calarsi al massimo nella situazione e gestire al meglio l’emotività del momento.
Sono tanti i fattori che entrano in gioco, da quelli contestuali (situazione, location…) a quelli fisici (tra cui la fotogenia del soggetto) e si deve essere in grado di amministrarli bene. Vediamo dunque qualche piccolo consiglio per predisporre pose che vi aiutino a realizzare scatti indimenticabili, naturali e profondi.
Partiamo dall’analisi della fisionomia umana: alcune parti del nostro corpo non sono per natura particolarmente attraenti, e ci riferiamo ad esempio a spalle, gomiti, ginocchia; le spalle sono la zona più larga del nostro corpo, caratteristica che viene ulteriormente enfatizzata da scatti frontali, ai quali è meglio preferire angolazioni anche lievemente laterali che addolciscono queste forme; anche le orecchie (uno dei particolari che più spesso interessano a chi viene fotografato) devono essere minimizzate cercando di non ritrarle frontalmente.
Scattare dal basso vi dà la possibilità di creare effetti interessanti di enfasi, che possono essere particolarmente interessanti in presenza delle forme importanti di un abito da sposa; ricordatevi però di giocare con aperture e lunghezze focali, per non rischiare di mettere in risalto particolari non particolarmente estetici, come ad esempio il naso; fate attenzione a non utilizzare queste angolazioni a figura piena per non creare effetti poco piacevoli, che allargano. Scatti dall’alto, al contrario, possono far apparire qualcuno più sottile, aiutano a minimizzare particolari antiestetici come il doppio mento.
Gli occhi sono lo specchio dell’anima, e un buon servizio di fotoreportage deve catturare l’emozione di una giornata unica come quella del matrimonio: scattate dunque qualche primissimo piano da appena sopra la linea degli occhi, che saranno esaltati al massimo. Aiutatevi chiedendo ai vostri clienti di inclinare la testa in modo che la luce colpisca i lori occhi e dia a questi luminosità e intensità.
Non scattate da lontano: questa è la fase più intima della cerimonia, e protagonista assoluta deve essere la figura della sposa, o dello sposo; cercate dunque di non includere elementi di distrazione invasivi, come sfondi ampi.
Tenete sempre in considerazione la luce, e sotto controllo le ombre, che possono penalizzare i tratti dei volti. Un buon consiglio è quello di far rivolgere il volto in direzione della fonte luminosa, per poi farlo progressivamente spostare verso l’obiettivo, e utilizzare magari pannelli per riflettere o schermare la luce.
Qualche consiglio forse scontato ma sempre valido:
- Evitate obiettivi grandangolari che tendono a deformare la figura;
- Parlate, parlate, parlate, mettete a loro agio i vostri clienti stabilendo un contatto umano e amichevole con loro, che li aiuterà tantissimo a rilassarsi; assumere pose irrigidite è facile quando non si è abituati a stare davanti ad un obiettivo:, in questi casi, suggerite di spostare il peso da una gamba all’altra, di fare un bel respiro, di non guardare direttamente in camera;
- Fate attenzione alle parti del corpo che possono rimanere nascoste; chi non ha familiarità con la fotografia e la posa non sa che coprire un braccio col proprio corpo potrebbe risultare davvero poco estetico nell’immagine finale; se gli arti vengono tagliati all’altezza delle giunture si creerà un effetto spiacevole, per cui è preferibile tagliare in posizione equidistante dalle giunture.
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